(PUNK'N'ROLL - VICENZA)
Il progetto DIPLOMATICS nasce nella primavera 2012 da un incontro tra Set (già componente degli Speedjackers), Daniel e Tode (ex batterista degli Armenta). Ancora prima di iniziare a comporre si aggiunge a loro Mase (reduce da altre band quali Super Sexy Boy 1986 e Oslow) in qualità di bassista.
Il desiderio di potenza e ricerca musicale ha fatto si che in organico entrasse anche Gian (ex membro e fondatore dei Melt, City Porn Star, Numbskull Mafia e Marie Catastrophe in quel di Los Angeles) per potenziare il reparto chitarre. Quello che sembrava essere uno scherzo si è tradotto in un vero progetto che parte dall'essenza del rock-blues (Rolling stones, MC5, Stooges, Velvet Underground) contaminandola con influenze punk '70s (The saints, Radio Birdman, Ramones, Dead boys, NYdolls) che li ha portati a suonare in giro per lo stivale, condividendo il palco con artisti del calibro dei Giuda, Nikki Corvette, The Cut e BUZZCOCKS.
Nell'estate 2013 Tode abbandona la band per lasciare spazio ad Ovo in qualita' di batterista.
A dicembre è uscito il primo EP, sia in formato vinile 7'' che in piattaforma digitale, registrato in analogico presso l'outside inside di montebelluna con l'aiuto di Nene e Mojomatt Bordin e Carl Saff al mastering. I pezzi sono ascoltabili in anteprima su piattaforme come Bandcamp e Viinyl.
Nell' estate 2014 la band entrerà in studio per registrare il loro primo Full-lenght con Matteo Bordin alla produzione e Jecky come chitarrista ufficiale al posto di Gian.
(SWING, ROCK'N'ROLL, MAGIA)
Quartetto esplosivo formato nel 2011 a Brescia. L'idea e' nata da Slick Steve (alias Stephen Hogan), cantante e showman madrelingua inglese e Alle B.Goode, giovane e talentuoso chitarrista riconoscibile per il suo stile Rock'n Roll. A sostenere la sezione ritmica si sono aggiunti successivamente due abili artisti bresciani: Michele Zuccarelli Gennasi (batteria) e Pietro Ettore Gozzini (contrabbasso).
Il progetto e' basato su una consapevole contaminazione artistica tra sonorita' vintage, Swing, Rock'n Roll e performance circensi, che spaziano dalla magia alla giocoleria. L' asso nella manica del gruppo e' lo spettacolo dal vivo, che riesce a trasformare un evento musicale in un vero e proprio "show" d'altri tempi!
(FAST AND FURIOUS ROCK AND ROLL)
Si dice che abbiano venduto l'anima al Demonio in cambio della bellezza e il buon senso in cambio della maestria nel rock'n'roll. Irresistibili. Soprattutto per la tua fidanzata.
(CROSSOVER)
Venaria (TO), 1993: questa la genesi dei Linea 77. Un'ascesa costante, senza bruciare le tappe, ma conquistando ogni centimetro di palco, ogni passaggio in radio e in tv, ogni fan con coraggio e determinazione.
Due demo fra 1995 e 1996 e poi il debutto, fulminante: Too Much Happiness Makes Kids Paranoid, prima su Dracma e poi ripreso per tutta il mondo (nell'Aprile del 2000) dalla storica etichetta metal inglese Earache. Si capisce subito che i Linea 77 non sono un gruppo come tutti gli altri. Il salto e' fatto: primo tour oltremanica e il video di Meat diventa un classico di Superock e Brand: New su MTV UK.
2001: i Linea 77 portano il loro 'Happy-Core' a un nuovo livello. "KEt.CH.UP SUi.Ci.DE", che contiene uno dei pezzi classici del gruppo: Moka. Due anni di tour in tutta Europa che culmina con le apparizioni all'Heineken Jamming Festival di Imola e addirittura al Reading Festival.
Il crossover si compie definitivamente con Numb: gli occhi di tutti sono puntati sui Linea 77 e loro non deludono: il primo singolo Fantasma diventa immediatamente uno dei piu' programmati dai canali televisivi musicali. I Linea 77 sfondano anche la ritrosia del grande pubblico italiano, poco incline alle mutazioni dell'hard rock e del metal: la collaborazione coi concittadini Subsonica su "66 (Diabolus in Musica)" e' storia della musica italiana, grazie anche a un video in bianco e nero semplice quanto coinvolgente.
L'MTV Day 2003 e il concertone del Primo Maggio 2004 sono gli highlight del tour, con tanto di piccolo "giallo" su alcuni commenti di Emo e Nitto spariti nella "diretta in differita" del concerto di Piazza San Giovanni. A Ottobre i Linea 77 un altro enorme riconoscimento: vengono nominati come "Best Italian Act" agli MTV European Music Awards.
Nel mese di Settembre 2005 esce l'attesissimo "Available For Propaganda", primo disco dei Linea 77 registrato oltreoceano (prodotto da Dave Dominguez), che fa esplodere il profilo del gruppo in Italia come all'estero. I chilometri e i concerti macinati in Italia vengono intervallati da trasferte nei luoghi piu' disparati: l'Europa dell'Est e la Spagna insieme ai Soulfly, l'incredibile South By Southwest in Texas, l'Olanda per l'altrettanto prestigioso Eurosonic.
Nel mese di Settembre 2006 e i ragazzi sono pronti per pensare al nuovo materiale: il rapporto che li legava all'inglese Earache records e' sciolto con la retrospettiva Venareal 1995. I Linea 77 sono ora liberi di accasarsi, con rinnovato entusiasmo, presso la Universal.
Un titolo emblematico che accompagna fin dall'inizio la nascita dei nuovi brani e ne contraddistingue il mood: "Horror Vacui". Letteralmente, dal latino, "paura del vuoto". Il vuoto che spinge gli esseri umani a circondarsi di oggetti, spesso feticci tecnologici, per dare sollievo alle proprie mancanze umane, affettive e sociali. Non un dito puntato, ne un'accusa sparata nel mucchio, piuttosto la presa di coscienza di cio' che ci sta accadendo, nessuno escluso.
La band inizia a comporre, rimettendosi in gioco, lavorando su un doppio binario che affianca l'hardcore degli esordi ad un suono piu' dark. Una tensione inedita pervade le registrazioni, frutto anche dell'introduzione di una seconda chitarra, imbracciata da Dade. Dopo una pre-produzione di sei, sette mesi (molto di piu' che in passato), i Linea 77 si ritrovano ad avere tra le mani tredici pezzi.
A settembre 2007 volano negli States. Come per Available for Propaganda la meta designata e' la scintillante e arsa Los Angeles, dove passeranno due mesi agli Skip Saylor Studios, in compagnia di Toby Wright, a cui si devono alcuni dei dischi fondamentali di gente del calibro di Korn, Metallica, Fear Factory, Slayer, Soulfly, Primus, Alice in Chains, Ozzy Osbourne e Kiss. Seguendo i consigli di Toby Wright, i Linea decidono di registrare le due chitarre e la batteria, in un'unica ripresa. Passano, quindi, la prima settimana di studio a provare e riprovare i brani e arrivano al giorno della registrazione caldi come l'inferno.
Riprodurre in studio l'energia live e' un vecchio sogno che si avvera, la scelta si rivela la migliore possibile. Da questo momento in avanti si lavora su sovraincisioni, voci e miraggi. "Horror vacui" non sara' piu' solamente un'idea che balena e che tormenta, ma un album a fuoco, figlio di una band solida, coesa e convinta dei propri mezzi come non mai.
Ospite unico di "Horror vacui" e' Tiziano Ferro, che ha prestato la sua voce e la sua penna per il testo di "Sogni Risplendono". Il rapporto tra la band e il cantante nasce a seguito di un'intervista rilasciata da quest'ultimo, che confesso' che un giorno avrebbe voluto collaborare con i Linea 77. L'occasione si presenta con "Horror Vacui" e il risultato e' sorprendente, l'ennesima sfida vinta. Un Tiziano Ferro inedito, alle prese con quanto, apparentemente, di piu' lontano esista dal suo modo di fare musica, eppure straordinariamente convincente e nella parte.
8 Febbraio 2008 - Horror Vacui
L'amore al tempo dei Linea 77. Un amore tellurico, disincantato e viscerale alla maniera di un'hardcore band dura e pura. Gli ultimi istanti della loro vita precedente li hanno spesi per Available for Propaganda, l'album che, insieme alla raccolta Venareal 1995, ha posto la parola fine sull'esperienza, a tratti faticosa e opprimente, con l'inglese Earache records.
Il presente si chiama Horror Vacui, "il disco", quello con cui il Linea 77 fotografano se stessi, l'eta' adulta, una consapevolezza nuova, l'azzardo del giocare a carte scoperte, facendo i conti con se' stessi, senza nascondersi piu'.
Una manciata di canzoni inedite, aggrappate al suono della band come a cio' che resta di uno scafo scosso in acque ignote, fiere di starci in mezzo, di ringhiare alle onde e di uscirne vive, nuove, entusiaste.
Horror Vacui ci restituisce un nuovo inizio per una band partita dodici anni or sono dalla provincia torinese, e giunta a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama hardcore europeo. Un nuovo corso, forse, un nuovo viaggio. La paura del vuoto che, parafrasando i latini, da' il titolo al loro quarto lavoro in studio, e' la stessa che ci induce ad acquistare bulimicamente, oggetti, molto spesso, tecnologici, per ovviare alle nostre manchevolezze, alle nostre solitudini. Il mood che percorre le tracce e' disilluso, tagliente quando e' ironico, sovraccarico per la sfida accettata, cosciente, risvegliato, deflagrante come gia' in passato, ma con una consapevolezza nuova, adulta.
Per scrivere questo nuovo capitolo della loro storia, i Linea 77 sono tornati negli States.
Come per Available for Propaganda, per due mesi la loro casa e' stata Los Angeles, quindici ore di studio ogni giorno, passate a forgiare l'album, attraverso il solito lavoro di squadra che, da sempre li contraddistingue. Con loro, al banco mixer, Toby Wright, l'uomo a cui si devono alcuni dei dischi fondamentali di gente del calibro di Korn, Metallica e Alice in Chains, solo per citarne alcuni. Wright ha dettato tempi ed equilibri, portando la band al massimo delle proprie potenzialita'.
A lui si deve l'intuizione di registrare parte del disco in un'unica ripresa, per cercare di ricreare su disco l'impatto live della band. Chinasky, Dade, passato alle sei corde, e Tozzo hanno costruito la spina dorsale di Horror Vacui. Ogni brano si regge, infatti, sull'impasto delle due chitarre con la batteria. Il fatto stesso di aver utilizzato fin dall'inizio due chitarre ha dischiuso un universo compositivo inesplorato, in cui le possibilita' di moltiplicano, le melodie s'intersecano come mai era accaduto in passato. La violenza e' stata domata.
Per tornare ai testi e al filo conduttore di Horror Vacui, torniamo a citare l'amore, al tempo e alla maniera dei Linea 77. Se Penelope rappresenta l'episodio piu' eclatante e sofferto, l'intero album e' percorso sotto pelle, dallo stesso sentimento, che schiva le stucchevolezze dell'amore romantico e si pianta, come una lama, nel profondo dei rapporti umani, nell'altro percepito come specchio di se', nel rapporto in cui ci si annulla, nelle relazioni che ci cambiano al punto da non rendersene nemmeno conto.
(BLUES RNR - ONE GIRL BAND)
Lil Alice é cresciuta nelle lande nebbiose del Nord Italia. Una solitaria vita in campagna con la pioggerellina che spesso scorreva sui vetri della cameretta. Il giradischi passava tanta musica vecchia, dal blues rurale a Dylan, da Elvis a Hendrix a Bowie. Poi arrivarono una tastiera e una chitarra folk nera, con ampia cassa e un bel suono che echeggiava le profondità degli abissi. L'impulso alla musica era incontenibile e a dodici anni scrisse le prime canzoni. Durante l'adolescenza suonò in alcuni esplosivi gruppi rock'n'roll e la voglia di continuare anche da sola arrivò solamente più tardi, quando nel 2008 formò la Maria Antonietta One-Blues-Woman-Band. Il progetto, però, non fu mai portato davanti ad un pubblico ma tutto venne scrupolosamente raccolto in metri di nastro di musicassette. Nel 2009 arrivò la prima scarna incisione da solista, una colonna sonora in stile Ry Cooder/Johnny Cash per il film documentario A Nord Est. Tre anni dopo tornava in studio per registrare alcune vecchie canzoni riarrangiate con uno sguardo più maturo e un nuovo nome: Lil Alice. Suoni scuri, percussioni, attitudine alla vecchia scuola e una miscela di sonorità che rimandano al rock'n'roll nelle sue vaste sfumature sono i pigmenti che compongono il variopinto album omonimo, nella continua e incessante ricerca di una visione personale.
(SYMPHONIC METAL)
PREMIO RIVELAZIONE DEL VICENZA ROCK CONTEST
"I Golden Jubilee nascono nel lontano 2011. Grazie ad un annuncio si conoscono Luisa (cantante dalla voce blues) e Antonio (chitarrista metal) entrambi molto motivati. Dopo alcune prove chiamano a collaborare con loro il bassista Ottavio, e Luisa propone come batterista un musicista di sua conoscenza, Simone. Il sound della band in questo periodo si poteva definire "metal melodico con un sapore blues".
Antonio propone al gruppo di acquisire maggiore varietà nel suono e contatta Paolo, tastierista vicentino.
Nel 2012 la band inizia a comporre con una media di un pezzo nuovo ogni 15 giorni, mentre l'affiatamento musicale tra i vari componenti cresce sempre di piu'. Con le idee compositive di Paolo e Antonio i Golden Jubilee iniziano a portare il suono verso il Simphonic Metal, questo però comporterà l’allontanamento di Luisa, la cui voce tipicamente blues diventa poco adatta al nuovo contesto.
Dopo diversi provini non soddisfacenti, viene proposta Ivana che trasmette alla Band la sicurezza vocale e scenica che i Golden Jubilee stavano cercando.Il cambiamento di stile che sta coinvolgendo il gruppo porta anche all'abbandono da parte del batterista, ma i Golden Jubilee non si scoraggiano e dopo qualche provino scoprono il talento e l'entusiasmo di Marco (Sangua).
Nel 2013, a causa della partenza del chitarrista e fondatore Tano, la formazione viene integrata da Matteo, che prenderà il suo posto e si aggiungerà al gruppo col suo entusiasmo e la sua passione.
Con la formazione completa, i Golden Jubilee iniziano ad impegnarsi nella nella composizione di nuove canzoni e dopo varie esperienza live con la nuova formazione, sono attualmente impegnati nella registrazione del loro primo cd."
(THE BEST ITALIAN BASTARD AC/DC TRIBUTE BAND)
La Band "Riff Raff" nasce da un'idea di Luigi Schiavone, chitarrista storico di Enrico Ruggeri.
Il quintetto milanese capitanato dal vocalist Edo Arlenghi, inizia la sua carriera alla fine del 1997 grazie alla grande passione dei componenti della band nei confronti dei cinque rockers australiani.
Nel tempo molteplici sono stati i cambiamenti di formazione. Edo, la voce dei "Riff Raff", ha continuato con grande passione a portare avanti la band.
I "Riff Raff" propongono i classici degli AC DC da "high voltage", album d'esordio del febbraio del 1975, sino ad arrivare a brani eseguiti come sul live "If you want blood-you got it", "High way to hell", passando per "Back in black", "The razor's edge", "Ball Breaker" senza dimenticare "For those about to rock".
L'energia sprigionata dalla band milanese e' tale che alcune recensioni dei loro concerti dicono: "Se chiudo gli occhi possono sentire esattamente gli AC/DC".
(FOLK RNR ONE GIRL BAND)
Elli de Mon ha debbutato il 7 febbraio con il suo primo, scurissimo album dal titolo omonimo, pubblicato da CORPOC e Otis Recordings. L'album uscira' in formato LP + CD.
Il suo esordio come solista, il 7" Leave _is Town, autoprodotto nel marzo 2013 e' stato accolto con stupore da pubblico e critica e ha permesso ad Elli de Mon di suonare in piu' di 70 concerti in in tutt'Italia.
Elli de Mon, e' chitarra resofonica, grancassa, sonagli, voce e ampli saturato: una vera e propria one-girl-band.
L'anima folk dei Le-Li, progetto con cui l'artista vicentina ha girato nel recente passato Italia ed Europa e pubblicato 2 dischi e un ep su Garrincha Dischi, viene scossa dal risveglio di quel demone interiore che i toni _abeschi e giocosi delle canzoni del duo erano riusciti a sopire.
Elisa descrive così il suo disco: "Il blues non e' musica remissiva. Canti quello che ti e' sempre piu' di_cile cantare, dietro una _nestra o seduto ai piedi di quel monte che ti ha visto nascere. Un monte che si erge dritto dalla pianura e che sbarra il tuo cammino. Un monte il cui nome signica ''guardiano dei morti". E tu cresci in quel limbo, in quella soglia ferma tra il reale e il leggendario, protetto da quel custode. E cominci a chiamare i demoni per nome e a buttarli fuori, mettendoli fuori gioco almeno per la durata di una canzone. Trascini la tua gamba trovando un ritmo, e il tuo piede zoppo diventa quel martello pulsante che scandisce il tempo e ti permette di dare una forma alle tue ossessioni."
Nasce così un disco oscuro e, come nel blues, i testi delle canzoni sono ripetizione ossessiva di alcuni versi, mantra autoreferenziali attraverso i quali liberare la mente. L'immaginario della notte ritorna spesso, come la necessita' di trovare il modo di percorrere la propria strada, senza cadere nelle tentazioni diaboliche. L'invocazione di alcune divinita' non e' altro che il tentativo di riconfermare la propria identita'.
Attingendo a piene mani dalla tradizione sciamanica dei lontani incantatori Bessie Smith, Fred McDowell e Son House, Elli continua a combattere i suoi demoni con lo strumento a lei piu' congeniale: la musica.
Un blues nuovo, fatto di slide selvaggi e contaminato da in_uenze punk (Elisa militava anche negli Almandino Quite Deluxe), che racconta la necessita' di uscire dall'ombra, lasciandosi dietro le spalle le esperienze piu' buie, di superare la notte tanto amata dai demoni e di a_rontare il timore che l'incertezza del futuro porta con se'.